3 Bottiglie Vino Rosso Toscano Castello di Querceto Chianti Riserva & il Cignale
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ENOTECA | VINI PREGIATI
SELEZIONE DI VINI TOSCANI,
Cantina Castello di Querceto
1 Bottiglia Vino Rosso IL CIGNALE IGT
1 Bottiglia Vino Rosso Chianti Riserva DOCG
1 Bottiglia Vino Rosso Chianti Classico DOCG
Produzione: 25 hl per ettaro – circa 15-20.000 bottiglie
Fermentazione: macerazione sulle bucce per circa 20 giorni a circa 28°C
Maturazione: in barriques per 20/24 mesi
Affinamento: in bottiglia per un minimo di 6 mesi
Primo anno di produzione: 1986
Stappare almeno due ore prima di servirlo
Abbinamenti
carni rosse e selvaggina
Zona di produzione
Greve in Chianti (Firenze)
Castello di Querceto:
Il Castello e le colline che lo abbracciano sono luoghi carichi di storia e di suggestione, una storia da scoprire.
Dai vigneti, con la storia lunga oltre un secolo, al cuore dell’azienda: le cantine.
Il profumo dei vini si alterna a quello dell’olio, per assaporare tutti i frutti delle nostre terre.
Un tempo Castello di Querceto si ergeva per difendere la zona circostante, come una vedetta su una delle principali arterie di epoca romana, la via Cassia Imperiale, che fu costruita dall’Imperatore Adriano nel 123 d.C.; oggi, incorniciato dal verde dei boschi e delle colline tipiche del Chianti, protegge come un bene prezioso il patrimonio delle sue vigne e dei suoi oliveti, che si sviluppano sui versanti della valle di Dudda, dal passo del Sugame, verso Lucolena ed il monte San Michele.
Il lungo corpo a forma di elle, il caratteristico torrione, al centro della facciata, l’antica merlatura guelfa, riportano alla mente dei visitatori le caratteristiche tipiche dei Castelli Medioevali ricchi di fascino e storia.
L’edificio attuale
L’attuale Castello è stato edificato nel XVI secolo d.C.. L’edificio medievale originale venne saccheggiato, bruciato e distrutto alla fine del XV secolo, nel corso di una delle numerose guerre combattute in quel tempo, insieme alle case che lo circondavano.
La cinta muraria venne quasi completamente smantellata lasciando in piedi solo la parte che sovrasta la valle, visibile ancora oggi, a sostegno parziale della struttura edificata successivamente.
Il restauro
L’opera di ricostruzione ebbe inizio grazie ad uno dei membri della famiglia Canigiani, allora proprietaria della struttura. Successivamente fu acquistato dalla famosa famiglia Pitti, che lo mantenne per un lungo periodo, utilizzandolo come residenza di campagna.
Dal 1897 è di proprietà della famiglia François ed è l’emblema dell’azienda, una delle tenute storiche del Chianti Classico.
Lo stemma familiare
“L’invidia compagna della virtù”
Virtutis invidia comes
Lo stemma della Famiglia François, riporta il motto virtutis invidia comes “l’invidia compagna della virtù” ed è caratterizzato dall’utilizzo di simboli e colori che, come una sorta di D.N.A. storico, attraverso il loro significato attribuiscono alla famiglia particolari caratteristiche:
In campo azzurro, la banda dorata e decorata con un’aquila nel centro con le ali spiegate e affiancata da due stelle a sei raggi di rosso e in punta i tre monti d’oro.
In alto il cimiero con lo scudo, l’elmo e la visiera chiusa; la testa del liocorno e sopra di essi la corona marchionale.
I colori
La banda su cui si trovano le due stelle e l’aquila è il simbolo delle antiche famiglie guelfe ed inoltre rappresenta il Cavalierato o gli altri gradi dell’esercito.
Il color oro è la più nobile tra tutte le tonalità e simboleggia la forza, la fede, la ricchezza ed il comando.
L’azzurro, essendo il colore del cielo, racchiude in se molte doti: rappresenta la nobiltà delle idee che salgono alte verso l’infinito, è sinonimo di incorruttibile fermezza poiché come il cielo non può essere né corrotto né mutato, rappresenta la gloria, in quanto s’innalza sulle cose terrene, e la virtù, poiché essa è dote celeste.
I simboli
L’aquila, rappresentata con le ali spiegate in atto di attacco, evoca la fierezza della nascita e la consapevolezza del proprio rango. È anche segno della concessione imperiale.
Il liocorno, invece, è il simbolo della forza e della generosa vittoria.
Le tre montagne rappresentate nell’emblema hanno la caratteristica foggia a monte all’italiana di tre cime, cioè con cilindri coperti da calotte sferiche che si sovrappongono a piramide. Questo tipo di stilizzazione indica possedimenti più o meno numerosi a seconda dei monti effigiati. Sarebbe anche un riferimento alle antiche origini in Alta Savoia.
Le stelle simboleggiano l’aspirazione a cose superiori, ad azioni sublimi sotto la guida sicura delle leggi divine che avrebbero conservato la Casata sempre felice e prospera. In Toscana la stella, inoltre, contraddistingueva le famiglie che appoggiavano la parte Guelfa.
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